Le pillar page e la SEO: perché utilizzare la giusta strategia di content marketing fa la differenza nel tuo posizionamento

Il content marketing e le modalità di scrittura dei contenuti si sono sempre adattate ed evolute nel tempo, seguendo i canoni imposti dalle esigenze dell’utenza che usufruisce degli articoli e dei post, e dei motori di ricerca che cercano di suggerire il testo migliore per rispondere ai quesiti che vengono posti. 

Negli ultimi tempi si è imposta la metodologia di scrittura che si basa sulle pillar page (pagine pilastro) e sui topic cluster (gruppi di argomenti). Vediamo come funziona questo standard e come sfruttarlo al meglio per meritare il favore dell’utenza e di Google, posizionandoci al top delle SERP.

La logica dietro questa metodologia di scrittura

 

Prima di spiegare cos’è una pillar page vediamo come si struttura il modello logico basato sui topic cluster. 

Questo modello per la scrittura dei contenuti punta ad utilizzare molte keyword di un topic ampio per creare la pillar page, che sarà, come suggerisce il nome, il cardine della nostra strategia. Le parole chiave a coda lunga che fanno parte del search intent, verranno utilizzate per creare altri contenuti estremamente verticali (i cluster content), che rispondono a singoli quesiti che saranno trattati, meno approfonditamente, nella pagina pilastro. Con i link interni tutti i cluster content verranno poi collegati alla pillar page e viceversa.

come si scrive una pillar page

Ciò crea una rete che porta diversi vantaggi sia per l’ottimizzazione che per l’esperienza utente:

 

Migliora la crawlability e la distribuzione della link juice: la rete di link interni che si viene a creare aiuta i motori di ricerca a comprendere le tematiche trattate dai vari articoli e a posizionarli nelle SERP più adatte a rispondere ai quesiti dell’utenza. Oltre a questo il gran numero di collegamenti facilita le scansioni dei crawler, facendo risparmiare crawl budget e permettendo una distribuzione più performante della link juice (l’autorità percepita da Google, che si distribuisce attraverso i collegamenti). Questa “fluirà” dai cluster content alla pillar page e poi la pillar page, con un link interno la potrà trasferire alla pagina riguardante il prodotto o servizio di riferimento, con potenzialmente un grande boost al suo ranking generale.

Migliora la UX con una alberatura semplice da seguire: tendenzialmente con questa strategia gli utenti che atterrano sulla nostra pillar page poi potranno spostarsi sugli articoli cluster per approfondire degli aspetti specifici o puntare direttamente alla pagina dove avverrà la conversione. Il tutto risulterà molto semplice e naturale grazie a tutti i collegamenti creati che semplificano la vita al nostro potenziale cliente, diminuiscono il tasso di rimbalzo e aumentano il tempo di permanenza per singola sessione; tutti fattori che agevolano la salita nelle SERP.

 

Cosa sono le pillar page e come si scrivono

 

Adesso possiamo passare alla effettiva scrittura dei contenuti. Come ormai potresti aver capito la pillar page è un articolo che copre un macro argomento basandosi sulla keyword principale per il topic scelto e utilizzando le chiavi “secondarie” per introdurre superficialmente gli argomenti che verranno trattati nei cluster content (in modo molto più verticale). 

Un articolo pilastro dovendo toccare diversi sub-topic, è lungo minimo 1.000 parole e può arrivare a superare le 10.000 con un argomento abbastanza ampio. I link interni lo collegheranno agli articoli verticali e alle pagine servizio/prodotto in linea con il tema. 

In rari casi è la pillar page stessa ad essere la pagina dove inizia la conversione, ma questo dipende dal tema trattato e dalla struttura del sito.

Vediamo quali sono i passaggi per creare queste pagine e i contenuti verticali ad esse associate.

 

Selezionare l’argomento e cercare le keyword

 

Questo è un passaggio da non sottovalutare, sarà necessario selezionare un argomento adatto ad essere suddiviso in cluster, abbastanza ampio da contenere più sub-topic per creare sia la pillar page che i contenuti verticali. 

Ancora prima di effettuare una vera ricerca di parole chiave dovrai assicurarti di andare a rispondere a tutti i quesiti sul tema scelto che l’utenza potrebbe presentare. Il tuo pillar article e i cluster che lo completano dovranno essere la migliore risposta da trovare su Google, che elimini ogni possibile dubbio.

Consigliamo di creare un mini piano editoriale per preparare la struttura della pillar page e dei vari cluster, in modo da non perdere mai la visione di insieme su ciò che andrà scritto.

Dopo la prima ricerca atta ad individuare i search intent, adesso per stilare il PED, si passerà alla keyword research vera e propria, per individuare le chiavi più utili da inserire nei testi.

 

Strutturare e scrivere i testi

 

La keyword research ti aiuterà ad individuare e suddividere tutti i sub-topic da utilizzare. A questo punto potrai decidere la suddivisione dei paragrafi H2 e H3 della tua pillar page in base alle chiavi correlate che hai trovato. Chiavi che poi potranno essere utilizzate nei singoli cluster content per creare gli H1. Come già anticipato il pillar article sarà lungo come minimo 1000-2000 parole e toccherà tutti i sub-topic, mentre i cluster che andranno ad approfondire i singoli aspetti dell’argomento principale dovrebbero arrivare almeno alle 500 parole; anche qui dipende dalla grandezza del sub-topic preso in considerazione.

Scrivere questi articoli non è una impresa facile, bisogna conoscere a menadito l’argomento trattato ed è quindi consigliato dedicare tutto il tempo necessario ad informarsi e a leggere tutte le fonti possibili da cui trarre ispirazione per creare il contenuto più completo ed esaustivo possibile.

Lo stesso livello di attenzione dovrà essere dedicato all’inserimento dei link interni, che saranno il collante di questa strategia: deve venirsi a creare un funnel perfetto per l’utente che cerca le informazioni sulla nostra piattaforma e per i bot di Google che dovranno valutare la nostra capacità di rispondere alle interrogazioni. Se tutto è stato fatto ad opera d’arte la link juice arriverà alle pagine che vogliamo far brillare in SERP.

 

Se hai ancora dei dubbi su come strutturare la tua strategia di content marketing o se desideri l’aiuto di professionisti per l’ottimizzazione SEO e per creare il piano editoriale perfetto per la tua piattaforma, non esitare a contattarci! La nostra SEO agency realizzerà la strategia perfetta per far spiccare il tuo portale nei risultati organici.

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