Cannibalizzazione delle keyword: cos’è e perché è un problema per il tuo posizionamento

La cannibalizzazione delle parole chiave è una delle problematiche più comuni a livello SEO, che tutti i siti attivi da qualche anno e con una grande quantità di contenuti alle spalle si ritrovano a dover fronteggiare. In questo articolo vedremo in cosa consiste la keyword cannibalization, come individuare le pagine interessate da questo problema e come risolverlo e prevenirlo per il futuro.

 

Cos’è la cannibalizzazione

 

Il problema nasce nel momento in cui un sito avente molti contenuti inizia involontariamente a presentare più pagine riguardanti lo stesso argomento, seppur trattato con testi e modalità differenti. Ciò può provocare problemi ai motori di ricerca che per una data interrogazione non sapranno quale delle due o più pagine presentare come risultato. La presenza di più URL adatte a rispondere alla stessa query può provocare danni al posizionamento del portale e di conseguenza al profitto del tuo business online.

 

A volte gestire queste casistiche può essere complesso per i non addetti ai lavori, nel caso riscontrassi delle difficoltà puoi rivolgerti ai nostri consulenti SEO per analizzare e risolvere velocemente ogni grattacapo riguardante il ranking del tuo portale.

 

Il rischio concreto per il tuo posizionamento

 

Il rischio presente per il tuo posizionamento è concreto poiché più pagine che si fanno concorrenza da sole tendono a dividersi le conversioni, il CTR ed il valore apportato da link esterni. In questo modo Google al posto di posizionare in alto una singola pagina con molto trust, andrà a penalizzare molteplici pagine considerate di poco conto e duplicate. Per ogni intento di ricerca dovrebbe essere presente una singola pagina con contenuto completo e di qualità pronta a rispondere alle necessità dell’utente.

 

Il problema può non solo riguardare due o più articoli, come si potrebbe pensare, ma può andare ad intaccare anche pagine potenzialmente più importanti come quelle “categoria” di un e-commerce, con descrizioni di articoli o blog post che vanno in conflitto con il testo presente nella pagina madre, non permettendole di posizionarsi. Nelle testate online invece capita spesso che articoli nuovi riguardanti un argomento già trattato non appaiano in SERP perché un vecchio post è già posizionato da tempo.

 

Infatti Google, se si trova in difficoltà nel decidere quale sia il contenuto più adatto a soddisfare il search intent di una query, tende a posizionare solamente la pagina che ritiene più meritevole (che potrebbe essere in realtà quella sbagliata dal punto di vista logico o commerciale), oppure alternerà nel tempo i vari URL dei “duplicati” nella SERP.

 

Questa pratica, come già detto, può danneggiare la tua visibilità ed impedire potenziali conversioni. Per fortuna esistono diversi metodi per indicare ai motori di ricerca qual è la pagina giusta da inserire nei risultati ma prima dovremo individuare quali sono i contenuti affetti da questo problema.

 

Come individuare le pagine che si cannibalizzano

 

Per individuare i contenuti che subiscono cannibalizzazione possiamo utilizzare diversi tool:

 

SEOZoom: inserendo il proprio sito in un progetto, sotto la voce “pagine” ci sarà la scheda “Cannibalizzazione”. In questa schermata ci verrà fornito un elenco di pagine che potenzialmente sono in conflitto per la stessa SERP e ci verrà indicata la keyword per cui queste competono.

 

Semrush: anche questo tool è in grado di fornire, all’interno dello strumento “Position Tracking”, un elenco delle keyword e URL affette dal problema. Esattamente come in SEOZoom sarai in grado di valutare ogni singolo caso per decidere come intervenire.

 

Search Console: nel rapporto sul rendimento è possibile visualizzare l’elenco di query per cui il tuo sito riceve clic. Per ognuna di esse è presente l’elenco di URL che si posizionano e le loro performance. Se per le query sono presenti più risultati puoi valutare eventuali modifiche per impedire la cannibalizzazione.

 

Comando Site: puoi scoprire se più pagine possono essere posizionate per la stessa keyword utilizzando il comando “site:[tuo dominio] [keyword che vuoi analizzare]”. Ti verrà restituita una SERP con tutte gli URL che potenzialmente competono tra loro quando qualcuno digita la query inserita. 

cannibalizzazione esempio

 

Risolvere il problema

 

Per risolvere i casi di cannibalizzazione esistono diverse soluzioni, da utilizzare in base al singolo caso.

 

Redirect 301: se hai più contenuti simili e vuoi che ne rimanga posizionata solo una puoi sfruttare un redirect permanente. È ovviamente consigliato puntare alla pagina che ti fornisce più visite e conversioni. Ricorda di aggiornare anche tutti i link interni che puntavano alle pagine rimosse per massimizzare i risultati.

 

Rendere canonica una pagina: nel caso tu non abbia la possibilità di cancellare le pagine “in eccesso” puoi impostare dei canonical per indicare a Google quale URL tenere in maggiore considerazione. Per effettuare questa operazione puoi leggere la nostra guida sulla canonicalizzazione.

 

Impostare pagine in noindex: se non ti è possibile eliminare del thin content (contenuto di scarsa qualità) che impedisce ad una pagina di posizionarsi, puoi inserire nell’head HTML di questi contenuti il meta tag robots con l’istruzione “noindex” per farli deindicizzare.

Google ci ricorda di non utilizzare mai insieme noindex e canonicalizzazione, poiché danno segnali contraddittori.

 

Iniziare con una keyword research per la costruzione del PED: Se stai aprendo un blog o un e-commerce ora o se stai pensando di creare del nuovo contenuto, puoi partire effettuando una keyword research. Questa ti darà un’idea generale dei vari search intent presenti, aiutandoti a non scrivere più articoli per ciò che viene percepito come un singolo argomento. Di conseguenza potrai creare un piano editoriale che ti eviterà problemi di cannibalizzazione.

 

Migliorare la struttura dei link interni: un altro passaggio propedeutico è la costruzione di una buona rete di link. Se eviterai di utilizzare le stesse anchor per più pagine e di mettere link a contenuti secondari, puntando solo al contenuto principale, aiuterai i bot a comprendere l’effettiva importanza delle singole URL.

 

Eseguendo una operazione di pulizia seguendo le istruzioni fornite e organizzando in ottica SEO il tuo futuro piano editoriale, massimizzerai i risultati ottenuti dal posizionamento organico.

Articoli correlati