Piano editoriale SEO: perché è fondamentale per posizionare il tuo sito

Come per ogni altro aspetto della gestione di un business, anche le pubblicazioni sul proprio sito aziendale o e-commerce dovrebbero sottostare ad un piano prestabilito a tavolino, in base agli obiettivi che si vogliono raggiungere. Ci teniamo a specificare questo aspetto poiché molte realtà presenti sul web tendono ancora a pubblicare “ di getto” o scrivendo articoli solamente su ciò che riguarda il loro core business, senza effettuare nessuna ricerche in ottica SEO. 

Tutto ciò, andrà a creare un enorme spreco di budget e tempo di lavoro: si può scrivere il post più bello e coinvolgente mai visto ma se questo non viene letto da nessuno o solo da chi poi non usufruirà dei propri prodotti e servizi, sarà tutto effort inutile, se non per il copywriter che potrà mettere un bell’articolo sul CV. 

Per far si che il blog risulti uno strumento efficace dovremo strutturare le sue pubblicazioni in base alle ricerche effettuate dal pubblico. Vediamo come fare a portare conversioni grazie ad un buon piano editoriale.

Cos’è un piano editoriale e come realizzarlo in ottica SEO

Un piano editoriale creato in ottica SEO è un documento dove andranno indicate le varie pubblicazioni da effettuare sul blog: queste vengono calendarizzate con indicate delle informazioni per capire come vanno creati i singoli articoli, con le keyword da utilizzare e i titoli e sottotitoli scelti. Ma in base a quale criterio scegliamo cosa scrivere?

Gli argomenti e la struttura dei post, come detto prima, non vanno scelti a caso ma ci dovremo basare sull’intento di ricerca del nostro pubblico target e sulla semantica utilizzata da esso per cercare i contenuti inerenti al nostro business sui motori di ricerca. Oltre a questo possiamo anche vedere come si comporta la concorrenza, quali dei suoi contenuti sono posizionati per date ricerche e che volumi producono. Con questa analisi estrarremo un pool di parole chiavi che potremo utilizzare nei post per posizionare il sito nelle SERP che contano, superando la concorrenza e intercettando il pubblico dove è più opportuno.

Tutto ciò di solito si traduce in una keyword research, che ci aiuterà a trovare gli argomenti e le parole chiave più utili per scrivere ciò che il nostro futuro cliente cerca su Google.

Come strutturare il proprio PED

Ma come trovare le keyword utili al nostro intento? Come facciamo a sapere quali chiavi sfruttano i concorrenti? Solitamente si utilizzano dei tool SEO professionali come SEOZoom e Semrush. Si inizia inserendo il nostro dominio nell’apposita barra di ricerca di questi strumenti per far sì che ci venga restituita una lista dei potenziali concorrenti e delle loro keyword. 

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Questo ci darà un’idea di quali SERP sfruttano e di come poterli superare o evitarli puntando ad altre keyword. Un’altra funzione utile è la ricerca semantica: inserendo i nomi dei nostri servizi e prodotti ci vengono restituite tutte le keyword ad essi correlate con relativi volumi di ricerca. Per il blog è utile sfruttare chiavi a carattere informazionale, quindi se ad esempio vendiamo piscine fuori terra sul nostro e-commerce e notiamo che la keyword “tipologie di piscine fuori terra” ha dei buoni volumi e pochi concorrenti possiamo valutare di scrivere un articolo su questo argomento. L’obiettivo è generare dei “funnel” che partono dall’articolo informativo. 

piano editoriale SEO studio concorrenza

Con i link interni è possibile far virare l’utente verso la pagina prodotto e puntare alla conversione, ciò è utile anche per il ranking. Con una buona rete di link interni si può trasferire parte dell’autorità ottenuta dagli articoli del blog ben posizionati ai prodotti/servizi.

Scegliere i titoli e sottotitoli

Le chiavi trovate andranno poi distribuite in maniera logica nei contenuti dell’articolo, partendo dal tag title (il titolo che appare in serp) e dal titolo del testo (H1). 

Questi dovrebbero contenere la keyword principale, eventualmente inserita in una frase più lunga. Ricordiamoci che per Google “content is king”, quindi evitiamo forzature nella forma e nella grammatica solo per inserire più keyword possibili. Il title dovrebbe anche attirare l’attenzione dell’utente, quindi deve cercare di essere accattivante e suscitare curiosità per aumentare il CTR. 

Per i sottotitoli si possono utilizzare chiavi secondarie utili per rispondere ad ulteriori dubbi dell’utente. Google apprezza particolarmente gli articoli pillar, cioè i post lunghi che rispondono a numerose domande riguardanti un singolo topic. 

Ovviamente la cadenza di pubblicazione e la lunghezza dei testi dipende dal budget e tempo a disposizione, un’alternativa può essere scrivere articoli cluster più corti che rispondono a singole domande.

L’importante è evitare la cannibalizzazione dei contenuti, cioè la presenza di più pagine che rispondono ad uno stesso intento di ricerca. Se Google trova un articolo che parla di “maglie rosse” e il tuo e-commerce vende maglie rosse, è possibile che il motore posizioni il post e non il prodotto, con conseguenti possibilità di perdere conversioni. 

Quindi è importante scegliere con cautela le keyword ed evitare che le pagine si facciano concorrenza a vicenda, studiando bene gli intenti di ricerca e sfruttando al meglio i link interni cosicché, in caso di cannibalizzazione, si possa comunque arrivare al prodotto/servizio tramite il link nel post.

Parte tecnica e ultimi suggerimenti

Possiamo sfruttare le parole chiave trovate anche per ottimizzare il resto dei contenuti della pagina, non solo i testi, quindi anche l’URL e la meta description che appaiono in SERP potranno contenere keyword e aiutarci ad attirare l’attenzione del pubblico. Le URL devono essere corte, semplici ed esplicative, mentre la descrizione può avere un tono più commerciale per attirare i clic dell’utenza. 

Ti consigliamo di tenere sempre un occhio sulla concorrenza e sulle loro chiavi e in generale di mantenerti informato sulle novità del tuo mercato, con eventuali pubblicazioni non previste dal tuo PED originale, con cui potresti sfruttare un trend del momento non ancora intercettato pienamente dai tuoi competitor.

Infine, è sempre utile avere un PED anche per le tue pagine social, per espandere il tuo funnel e avere più canali da cui poter attingere a nuovi lead.

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