In 30 secondi: la Share of Voice (SOV) generativa misura quante volte il tuo brand viene citato o consigliato dalle risposte dei motori basati su AI (Google AI Overviews, Perplexity, Copilot, ChatGPT quando naviga). Se non compari lì, una fetta crescente di domanda non ti vede. Qui sotto trovi una guida pratica (con note “nerd”) per impostare metriche, tracciamento e leve per far salire la tua SOV generativa.
Cos’è la SOV generativa (in parole semplici)
Immagina una stanza piena di clienti che fanno domande. Prima rispondeva Google con una lista di link. Oggi spesso risponde un assistente AI con un testo già pronto e link di riferimento. La SOV generativa è la quota di quelle risposte in cui appari come fonte, marchio citato o come soluzione raccomandata.
Dove accade:
- Google: “AI Overviews” nelle SERP quando l’AI è utile a sintetizzare informazioni, con link per approfondire.
- Microsoft Copilot: risposte generate con “grounding” su Bing che pescano e citano fonti web.
- Perplexity: motore conversazionale che sintetizza e cita le fonti in tempo reale.
Perché è cruciale per un imprenditore
- Attenzione concentrata: nelle risposte AI l’utente legge una sola sintesi; se non ci sei tra le fonti o nelle raccomandazioni, sparisci anche se posizioni bene nei risultati tradizionali.
- Domanda ad alto intento: chi chiede “migliore X per Y nel 2025” spesso è vicino alla scelta.
- Vantaggio cumulativo: una volta che vieni citato, la tua autorevolezza cresce e diventi più “segnalabile” anche in futuro.
Come si misura (framework operativo)
1) Crea un pannello di query
- 50–150 ricerche non brand (informative, comparative, transazionali).
- 10–30 ricerche brand (nome azienda, “recensioni”, “prezzi”, “chi siamo”).
Segmenta per cluster (prodotto/servizio, problemi, “migliori/alternativa”, località).
2) Monitora 4 canali
- Google (verifica se compare AI Overview per la query).
- Perplexity (risposta + fonti citate).
- Microsoft Copilot (risposta con grounding e link).
- (Facoltativo) ChatGPT con browsing attivo quando disponibile.
3) Raccogli prove
- Screenshot + URL + timestamp per ogni test.
- Archivia in cartelle per query → canale → data.
4) Calcola KPI chiave (semplici ma solidi)
- gPresence Rate = % di risposte AI in cui compari in qualsiasi forma (citazione, menzione, card).
- gCitation Rate = % di risposte con link cliccabile al tuo dominio.
- gRecommendation Rate = % di risposte in cui sei consigliato (es. “Migliori X: [Brand]…”).
- gCoverage by Channel = presenza per canale (Google/Perplexity/Copilot).
- Attribution Quality = quota di citazioni che puntano a URL canonici giusti (no pagine casuali).
- Entity Match = corrispondenza tra il nome brand e le entità riconosciute (niente omonimie).
5) Frequenza
- Mensile come baseline; settimanale nei lanci o in mercati turbolenti.
Come si aumenta la SOV generativa (playbook in 6 mosse)
- Pacchettizza la prova
- Pubblica pagine “pillar” + case study, FAQ e HowTo che rispondono alle domande più frequenti.
- Fornisci definizioni chiare, esempi, tabelle “pro/contro”, checklist: contenuto riusabile dall’AI.
- Rendi la tua fonte “citabile”
- Canonical, last‑modified, authorship, fonti in pagina.
- Schema.org adeguato (FAQPage/HowTo/Product/Review/Article/Dataset) dove ha senso.
- PDF con permalink stabili per white paper/guide; meglio se con indice e riferimenti.
- Entity & Knowledge Graph
- Allinea nome azienda/brand, indirizzi, “sameAs” (sito ↔ profili ufficiali ↔ directory autorevoli).
- Evita ambiguità (es. brand omonimi) con disambiguazione e pagine “About” solide.
- Seeding off‑site (citabilità fuori dal tuo sito)
- Presidi directory e media di settore, guest post editoriali di qualità (non link farm).
- Dati tecnici, listini, dataset leggeri: materiale citabile anche altrove.
- Obiettivo: far sì che, quando l’AI “pesca”, trovi te su più fonti.
- Struttura Q/A per intenti generativi
- Per ogni cluster, prepara Q&A che coprano: definizione → criteri di scelta → confronto → rischi → casi reali.
- Questo formato è naturale per la sintesi AI (e spesso finisce nel paragrafo citato).
- Ottimizza per canale
- Google: contenuti completi, fonti, markup, EEAT; l’AI Overview riassume e linka.
- Perplexity: risposte brevi, chiare, con numeri e ancore H2/H3; tende a citare pagine che spiegano + dimostrano.
- Copilot: cura discoverability su Bing (title/snippet chiari) e la coerenza tra pagine collegate; il grounding privilegia fonti pertinenti e ben strutturate. Microsoft Learn+1
Esempio pratico di tracciamento (foglio + 20 minuti a settimana)
- Foglio con colonne: Query · Intent · Canale · Brand citato (S/N) · Link presente (S/N) · Tipo citazione (fonte/consiglio) · Note + Screenshot.
- Ogni settimana prova 10 query per canale (rotazione).
- Colora in verde le citazioni corrette, giallo quelle con link sbagliato, rosso assenza.
- Mensile: trend di gPresence e gCitation + 3 priorità operative.
Errori frequenti (da evitare)
- Sperare nei “trucchi SEO”: qui vince la prova (contenuto & autorevolezza), non la keyword ripetuta.
- Contenuti senza fonti: l’AI preferisce pagine verificabili.
- URL ballerini (niente permalink) e PDF senza dati autore → non citabile.
- Non documentare gli esiti: senza screenshot/versioni non capisci se migliori davvero.
“Nerd corner” (per i tecnici)
- Modella la SOV come Bernoulli per query/canale (citato vs non citato). Con 100 query ottieni un intervallo di confidenza sensato per gPresence.
- Attribution Quality Score: 0 (nessuna citazione) / 1 (menzione senza link) / 2 (link a pagina non ideale) / 3 (link a URL canonico corretto).
- Pesatura canali: assegnare pesi (es. Google 0,5; Copilot 0,3; Perplexity 0,2) in base al tuo mercato.
- Change log: quando pubblichi o aggiorni, versiona le pagine e confronta la SOV dopo 7/14/30 giorni.
Domande rapide (FAQ)
La SOV generativa sostituisce la SEO classica?
No. La rafforza: se non hai basi tecniche, contenuti e reputazione, difficilmente verrai citato nelle risposte AI. Google, Copilot e Perplexity riassumono e collegano a fonti affidabili.
Quante query servono per una misura affidabile?
Parti da 50–100 query non brand per cluster. Sotto le 30 il segnale è troppo rumoroso.
Ogni quanto ricalcolo?
Mensile come base; settimanale durante campagne/lanci o in settori che cambiano in fretta.
Se non ho case study?
Pubblica guide tecniche, checklist, benchmark minimi e FAQ con fonti. La citabilità si costruisce anche così.
Serve rifare il sito?
Non sempre. Spesso bastano architettura, markup e contenuti citabili. Dove le piattaforme limitano gli interventi, forniamo specifiche tecniche al tuo team o fornitore.
Quanto tempo per vedere citazioni?
Dipende dal settore. Con un piano editoriale e seeding coerenti, i primi segnali possono arrivare in poche settimane, la scala in 2–3 cicli trimestrali.
Come scegliere le query da monitorare?
Partiamo dai cluster ad alto valore (informational, comparison, transactional) e li estendiamo man mano che cresce l’autorità tematica.
È misurabile anche senza API ufficiali?
Sì: con rilevazione headless, OCR/estrazione fonti dagli screenshot e classificatori per menzioni non linkate, il tracciamento è affidabile.
Quali contenuti funzionano meglio?
Guide how-to, Q/A, dataset, checklist operative, casi studio con prove e fonti. L’AI preferisce contenuti verificabili e ben strutturati.
Checklist pronta all’uso
- Pannello query (≥ 50 non brand + 10 brand).
- Foglio tracciamento + screenshot con data.
- Pagine pillar aggiornate + FAQ/HowTo + case study.
- Canonical, last‑modified, autori, fonti, schema dove sensato.
- Seeding su siti autorevoli e profili sameAs coerenti.
- Review mensile KPI (gPresence, gCitation, gRecommendation, Attribution Quality).
- 3 priorità operative per il mese successivo.
Il prossimo passo
Se vuoi capire quanta quota di voce stai perdendo oggi nelle risposte AI (e come prenderla ai tuoi competitor), analizziamo insieme il tuo mercato e impostiamo un monitor SOV con roadmap GEO.
Parliamone qui: SEO Falcon → https://seo-business.it/seo-falcon/#form






